Ritratto di città (nota d'autore)
Ritratto di città è il primo compiuto tentativo di rappresentazione radiofonica interamente ottenuta con i mezzi della musica concreta ed elettronica, cioè con suoni reali opportunamente trattati, e con frequenze prodotte da un generatore. Preoccupazione prima è stata quella di stabilire una puntuale e continua corrispondenza fra parola e musica. A questo fine gli autori si sono organizzati in termine di strettissima collaborazione realizzando una nuova e sconosciuta situazione di autentico lavoro collettivo.
In Ritratto di città la parola e il suono si presentano quindi come elementi assolutamente paritetici ed equivalenti di una preordinata struttura, come termini veramente reciproci di una forma esattamente determinata. L’organizzazione della parola ha subìto la pressione continua della musica, nello sforzo non certo indifferente di allineamento, i significati concreti si sono più di una volta inarcati e tesi sino ai loro limiti estremi, alle loro ultime possibilità logiche. Infatti, va tenuto ben presente che il discorso musicale concreto ed elettronico deriva per via diretta dal mezzo tecnico che lo determina e lo sostanzia, con un risultato evidente di completa autonomia sintattica e grammaticale. In questi termini di definitiva e radicale novità sonora, la parola non poteva certo pretendere di conservare sempre, ad ogni costo, il suo tradizionale svolgimento. Di qui certe durezze, certe asperità, certi coloriti narrativi forse troppo accesi; soprattutto, certa generale – esplicita ed implicita – astrazione.
Ritratto di città presenta lo sforzo consapevole verso una rappresentazione narrativa liricamente trasfigurata, pur in continui e volontari riferimenti concreti a una serie ben stabile e ferma di elementi reali. Primo fra tutti, l’esistenza dimostrata e controllabile di una città chiamata Milano. [...]
(Annuncio di testa della bobina originale RAI di Ritratto di città; archivi RAI, Milano. Trascrizione di Angela Ida De Benedictis; pubblicato in Id., Radiodramma e arte radiofonica, Torino, EDT 2004, pp. 197-198).