Sequenza III (nota dell'autore)
Sequenza III
per voce (1965)
La voce porta sempre con sé un eccesso di connotazioni. Dal rumore più insolente al canto più squisito, la voce significa sempre qualcosa, rimanda sempre ad altro da sé e crea una gamma molto vasta di associazioni. In Sequenza III ho cercato di assimilare musicalmente molti aspetti della vocalità quotidiana, anche quelli triviali, senza però per questo rinunciare ad alcuni aspetti intermedi ed al canto vero e proprio. Per controllare un insieme così vasto di comportamenti vocali era necessario frantumare il testo e in apparenza devastarlo, per poterne recuperare i frammenti su diversi piani espressivi e ricomporli in unità non più discorsive ma musicali. Era cioè necessario rendere il testo omogeneo e disponibile al progetto che consiste, nelle sue linee essenziali, nell’esorcizzare l’eccesso di connotazioni componendole in un’unità musicale. Ecco il breve testo «modulare» di Markus Kutter per Sequenza III:
Give me a few words for a woman
to sing a truth allowing us
to build a house without worrying before night comes
In Sequenza III l’enfasi è posta sul simbolismo sonoro di gesti vocali e talvolta visivi, sulle «ombre di significato» che li accompagnano, sulle associazioni e sui conflitti che essi suggeriscono. Per questa ragione Sequenza III può anche essere considerata come un saggio di drammaturgia musicale la cui storia, in un certo senso, è il rapporto fra l’interprete e la sua stessa voce.
Sequenza III è stata scritta nel 1965 per Cathy Berberian.
Luciano Berio
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